venerdì 2 settembre 2011

Signor Giudice mi dichiaro colpevole!


Ebbene si Signor Giudice, getto la maschera e lo confesso, anch'io sono stato un evasore. Anch'io non ho resistito allo 'sconto' del professionista di turno che mi ha proposto la possibilità di scegliere se pagare 250 euro con Iva o 200 euro senz'iva.
Ho fatto mente locale, ho pensato alla mia busta paga e alla mia retribuzione lorda (meno di 10 euro all'ora), ho pensato al mio conto in banca è ormai ho capito che si usa la parola Fido perché è un po' come evere un animale di compagnia che non ti abbandona mai.
Ho pensato che per 'guadagnare' quei 50 miserabili euro avrei dovuto lavorare un'intera giornata a tempo pieno, e per una volta ho deciso di non fare il Don Chisciotte. Ebbene si Signor Giudice, ho evaso.
E' vero che la logica del 'cosi fan tutti' è il miglior terreno sul quale camminano categorie di professionisti che hanno un reddito lordo che non raggiunge i 20.000 euro all'anno (avvocati, gioiellieri, panettieri, venditori di mobili, ecc.), ma è anche vero che ho spesso provato a fare il cittadino onesto (con mia moglie che usa un altro termine che lascio all'immaginazione), ma a che serve in un questo Paese? Dov'è lo Stato che dovrebbe aiutarmi in questa mia piccola battaglia fatta di senso civico e sacrifici?
Io mi vergogno di quello che ho fatto, ma mi vergogno forse un po' di più ad essere Italiano, perché troppo spesso non mi ci sento..... (grazie GG)

Ora Signor Giudice, se la mia vergogna non le basta le faccio una pubblica promessa (sperando che ogni promessa non diventi un debito, ne ho troppi): le prometto che ogni mese darò allo Stato il 43% del mio stipendio da lavoratore dipendente, non un centesimo di meno.

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