Oggi facevo una riflessione con mia moglie.
Pensavamo a come si erano 'sistemati' i nostri compagni di scuola, quelli che hanno contrassegnato un periodo importante e irripetibile della nostra vita.
Io ho avuto la fortuna di frequentare una classe di 'piccoli geni', gente veramente brillante e con una forte attitudine allo studio.
Quella classe ha sfornato svariati ingegneri, avvocati, dottori, biologi, e altre figure che hanno percorso con successo la strada degli studi umanistici e amministrativi.
Oggi, nel nostalgico revival del come eravamo, i 'piccoli geni' si sono trasformati in 'geni incompresi'. Non che io voglia dire che se la passino male, che vivano in condizioni di miseria, ma non ho difficoltà ad affermare che i sacrifici di un percorso didattico impegnativo e difficile, e soprattutto le caratteristiche di quei ragazzi e ragazze, avrebbero meritato sicuramente un altro riconoscimento sociale (e ovviamente economico). Il passato era verde, il presente è rosso e il futuro perlomeno grigio.
Poi, come per sadismo, la mia mente va a qualche ragazzo che, sempre in quella classe, magari non aveva la fortuna di avere la mente brillante, ma altresì la fortuna di provenire da una famiglia benestante (essere il classico 'figlio di').
Ecco, alla fine dei conti, dopo 15 anni, quelle due o tre persone che hanno sbarcato il lunario a scuola, che non hanno magari finito l'università, ma che avevano tanti soldi alle spalle, sono quelli che ad oggi rimangono i più ricchi a livello economico.... e noi ci consoliamo con la ricchezza dello spirito......
Come a dire, caro signor Presidente della Repubblica, quand'è che ripristinate questo benedetto ascensore sociale? Sono decenni che è ormai FUORI SERVIZIO
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