domenica 11 settembre 2011

Diverso da chi?


Passano gli anni ma il ritornello è sempre lo stesso da parte del maggior partito di sinistra e della sinistra italiana in generale, ossia quello di autodichiararsi superiori moralmente rispetto a chi sta dall'altra parte del Parlamento.

E' veramente noioso il refrain che ogni volta mettono in campo diversi uomini del PD, dal Segretario ai Generali fino ai Soldati di frontiera, tutti convinti del fatto che essere di sinistra ti rende migliore eticamente e moralmente rispetto all'essere di destra.

Siccome non ho mai accettato la presunzione di chi manifesta la propria superiorità morlale appoggiandosi a crocifissi e ritenendo di essere portatori politici della giustizia di Dio (i nuovi democristiani, quelli che ancora oggi sopravvivono), non posso accettare nemmeno la pseudo convinzione di chi rivendica che l'onestà e la questione morale non tocchino il proprio partito se non in maniera marginale.
Si sostiene inoltre che è diverso (secondo Bersani) il moto e l'indignazione con la quale ogni singolo caso viene affrontato dentro il maggior partito di sinistra.

Ora vorrei capire se è più deprecabile essere convinti della propria 'diversità' o è peggio usare la questione morale come slogan politico per rivitalizzare un partito in difficoltà come tutti i partiti nell'ondata anti casta.

Ho amici di destra e di sinistra e conosco farabutti di destra e di sinistra, ho visto leccapiedi di destra e di sinistra e persone magnifiche di destra e di sinistra.
Chiamare in causa il povero Enrico Berlinguer è ingeneroso e di chiara matrice revisionista, perché quando lui parlò della questione morale lo fece guardando negli occhi TUTTI i partiti e non solo un'ala di Montecitorio.

VORREI SAPERE se i carrozzoni parastatali pieni di persone con curriculum inesistenti ma con genealogie e amicizie giuste, siano moralmente accettabili per chi ha la mente a sinistra.

VORREI SAPERE se è moralmente accettabile sentir sempre parlare di riduzione dei costi della politica e poi difendere istituzioni come le Province di cui già in Costituzione si era prevista la soppressione.

VORREI SAPERE se è accettabile chiedere la riduzione degli stipendi degli Onorevoli aspettando la chimera dei disegni di legge costituzionali. Forse non sarebbe meglio stabilire una cifra per il proprio stipendio e dare il resto in beneficenza o magari riversarlo direttamente nelle casse dello Stato, senza aspettare che lo facciano "gli altri"? (per non parlare della mai avanzata decisioni di rinunciare ai rimborsi elettorali aboliti per referendum e ai benefit per i parlamentari).

Per non continuare (gia mi sono ampiamente meritato l'appellativo di 'antipolitico'), vorrei solo far presente che agli albori della dottrina comunista tutti erano uguali per la società; oggi gli eredi di quella dottrina affermano invece che qualcuno è diverso, anzi, molti sono diversi, e sono tutti quelli che votano in una certa maniera.

Io credo che tutti siamo uguali di fronte al Mondo, e credo con ancor più convinzione che in fondo tutti siamo diversi di fronte alla società, perchè ciò che ci rende tali non è la nostra razza o il nostro corredo genetico, ma le nostre scelte (e non il nostro voto).

Nota politica: credo che difficilmente un partito di opposizione potrà mai diventare maggioranza se continuerà a trattare con presunzione quegli elettori da cui non ha avuto il voto. Se mi sbaglio ne sarò felice dato che ancora oggi voto PD (e non mi sento 'migliore' per questo).

2 commenti:

  1. Schloime anche nelle stesse formazioni politiche, come tu hai giustamente scritto ci sono "Farabutti", "leccapiedi", e "Persone magnifiche", quindi anche tu sostieni che, perlomeno da quel punto di vista non tutte le persone uguali. Sono convinto che una "persona magnifica" non si comporti nella stessa maniera di un "leccapiedi" o di un "farabutto".
    Poi, visto che si tratta di una convenzione, dobbiamo metterci daccordo su che cosa intendiamo per uguaglianza, perlomeno quella che c'è scritta in costituzione. Io credo che sia una uguaglianza dei diritti e dei doveri. (e grazie al cazzo!)
    E queste "uguaglianze", del diritto AL LAVORO, alla CASA, allo STUDIO, a MANTENERE DIGNITOSAMENTE LA PROPRIA FAMIGLIA con il PROPRIO STIPENDIO, il dovere di RISPETTARE LE LEGGI, di RISPETTARE GL'ALTRI MEMBRI della COMUNITA' etc etc etc, sono state conquistate dalla nostra società attraverso un passaggio storico che è stato spinto da chi davvero vedeva gli uomini come tutti uguali. (Il maggior contributo alla resistenza italiana venne proprio da quei comunisti, e la Costituzione non è altro che un programma politico di ispirazione socialdemocratica, frutto di un compromesso tra il PCI e la DC)

    Bersani, che non voglio difendere, ha detto nel suo intervento che non ci sono differenze cromosomiche, ma che ci sono posizioni e azioni diverse rispetto a situazioni uguali. E questo è innegabile. E' giusto che chi voglia dimostrarsi intransigente con gl'altri lo faccia prima di tutto con se stesso.
    (Il paragone con i passi indietro m'ha fatto ridere)

    Solo per un contributo non polemico ovviamente

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  2. Sarai mica diventato "Grillino" anche Te ?

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