sabato 10 settembre 2011

10 settembre 2001


Lo so, pensare a quello che successe l'11 settembre di dieci anni fa, le proprie sensazioni, la propria incredulità di fronte alle immagini che provenivano dai canali di tutto il mondo, è l'emozione più sconvolgente che la Storia ci abbia 'regalato' dal dopoguerra ad oggi.
Sono stati i dieci anni più veloci che siano mai trascorsi (talmente indelebile e nitido è il ricordo di quel giorno); riviverli e redigere un bilancio del nuovo Mondo è quanto di più facile e immediato ci possa capitare di fare in questi giorni, e non per forza di cose occorre essere originali e creativi, non serve fingere che quella data non abbia cambiato la Storia, perché l'ha fatto, cosi come ha cambiato anche la nostra vita.
Non posso però fare a meno di lanciarmi nel ricordo di quel che vissi un giorno prima di quel fatidico 11/09, quell'anonimo 10 settembre 2001 che suo malgrado è stata la vigilia dell'Avvenimento senza nemmeno saperlo.

Terzani lo chiamò il giorno mancato, e lo descrisse cosi: "quel 10 settembre 2001 passò senza che me ne accorgessi, come non fosse nemmeno stato nel calendario. Peccato. Perchè per me, per tutti noi - anche per quelli che ancora oggi si rifiutano di crederlo - quel giorno fu particolarissimo, uno di cui avremmo dovuto, coscientemente, gustare ogni momento.Fu l'ultimo giorno della nostra vita di prima."

Sembra quasi profetico, ma ricordare quel giorno come il giorno mancato mi appare come sottolineare che la nostra vita altro non è che una serie d giorni mancati intramezzati da eventi che caratterizzano il nostro percorso. Spesso questi eventi sono frutto di scelte o accadimenti personali, e talvolta sono li ha consegnarci una parte da comparse nel grande teatro della Storia dell'Uomo come accadde con l'attentato alle Torri Gemelle.

Mi piacerebbe che la Storia ci riservasse altri ruoli, mi piacerebbe che oltre ai tanti 11 settembre potessimo dare maggior significato agli innumerevoli 10 settembre che ci ritroviamo spesso a vivere, e per farlo non servono aerei kamikaze e bombe stragiste, ma qualcosa di ancor più deflagrante e potente, la consapevolezza che può tornare il tempo della gente che "fa la storia".
Un umanesimo nuovo, un nuovo risorgimento, un '68 diverso che bruci le incertezze e le paure di questo inizio millennio, un nuovo patriottismo che ci permetta di unire gli Italiani e di sentirci Europei non solo di fronte ai Tg.

Non so se tutto questo sarà possibile, non so se avrò la fortuna di viverlo, ma so che mi piacerebbe tanto che accadesse. Se non succederà spero solo di essere all'altezza di recitare ogni giorno il mio personale 10 settembre, con la voglia di non renderlo un giorno mancato per la seconda volta.

Nessun commento:

Posta un commento