venerdì 14 ottobre 2011

Uomini soli o solamente uomini

Ci si può sentire soli per una svariata serie di motivi: ci sono vuoti sentimentali temporanei o permanentemente solidi quanto una roccia, ci sono vuoti emotivi che nascono da vuoti fisici, ci sono vuoti emotivi che scavano in lacune legate ad un temperamento psicofisico alquanto precario. Fatto sta che la solitudine è una compagna alquanto severa ed esigente, non ti permette un attimo di distrarti e di scordarti di lei, nun vuol essere lasciata sola nemmeno un attimo, e spesso non ti lascia la mano neanche in mezzo ad una folla di gente che fa da cornice al tuo quadro personale dove solo e solo tu sei li ad essere appeso al muro.

"A volte un uomo è da solo per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l'ha già messo al muro, 
Dio delle città
e dell'immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po' cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Ma Dio delle città
e dell'immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo."

Ora, non è raccogliendo a man bassa da uno dei maggiori successi dei Pooh che pretendo di spiegarmi cosa si provi quando la solitudine è più pressante di una marcatura di Gentile nella juve degli anni '80, ma quel richiamo ad un Dio, solo anch'egli, anch'egli lanciato nel vuoto del dubbio dell'esistenza, è effettivamente la sensazione che più riesco ad avvicinare alla voglia di riempire di senso la vita, perché sta proprio qui la sfida. La vita è come un decanter, la si può riempire di tante cose, di sassi, di sabbia, di semplice acqua o magari di un buon vino pregiato per palati fini, ma riempirla tanto per soffocare la voce del silenzio è come annaffiare l'orto della malinconia.
Allora si tingono di colori molto più tenui ruoli, status sociali, riconoscimenti, luci dei riflettori, onoreficenze, titoli e sottotitoli. La tavolozza del pittore rimane fissa ad una mano tremolante, la tua, che cerca tra quei colori che hanno perso smalto e vitalità, quello che potrebbe ridar luce ed arte alla tela.... e cerchi.... e cerchi... e come se lo sapessi ma avessi comunque bisogno di conferme, trovi quel semplice colore negli occhi di chi ti ama indipendentemente da ciò che sei stato, negli occhi di coloro che amano i tuoi mille difetti e vorrebbero vedere sotto le tue palpepre quel sorriso che illumina un viso pieno di serenità e benessere.
A volte sembra impossibile che tutto questo ancora ci sia, ma come la luce che si spegne all'improvviso, altrettanto all'improvviso tutto ritorna ad essere folgorato e lontano da quel buio al quale non ti ci abituerai mai. La luce, la luce, a volte ritorna, a volte occorre cercare l'interruttore, perché spesso si rimane vivi quasi per miracolo, grazie agli interuttori....

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