venerdì 11 novembre 2011

E continuiamo così. Facciamoci del male!

Oggi dovrei parlare dei tre 11 che si ripetono nella data a calendario, o magari del tentativo di dare all'Italia un Monti dopo averne fatti fuori Tre(Monti) assieme a Sua Emittenza, o forse potrei scivolare di lato e semplicemente attendere che la mia testa faccia clic su un argomento di interesse collettivo oltre che personale (con l'assurda convinzione che qualcuno legga questo post!), ma quando ormai un pensiero si mette a far compagnia a quei pochi neuroni del cervello che possiedo, difficilmente riesco a scansarlo e inghiottirlo passandolo alla trachea.

Non parlo a caso di inghiottire e di trachea, ma forse sarebbe meglio usare la parole "assaporare", già, perché oggi vorrei parlare di quella cosa che è stata messa al mondo per far risaltare il fatto che l'amaro esiste proprio perché esiste il dolce: parlo del cioccolato.

Ora, ho passato gli ultimi mesi a cercar di perdere peso non tanto e non esclusivamente per vanità ma per un fastidioso problema alla spalla che solo il movimento può mettere a tacere, e saltato il preambolo devo dire che la cosa che più mi è mancata durante questa volontaria astensione dai piaceri della cucina è stato proprio il piacere più volubile e superfluo di tutti, il cioccolato.

Ovviamente non sono un integralista delle diete né un salutista dell'ultim'ora, ne ho mangiati di piatti di pasta e di dolci in questi duecento giorni, ma ora le cose stanno pian piano mutando, quel richiamo alle delizie del palato reso visibile dall'invitante aspetto di una torta o dal luccicante involucro di un ciccolatino oggi bussa alle porte dei miei occhi molto più di ieri, e non c'è corsa che tenga.

Sarà che quando il sole non ha più quella bellezza tipica dell'estate tutto si colora di grigio, sarà che il mio buonumore ha il termometro che volge verso temperature piuttosto freddine, sarà che il cioccolato è cioccolato, oggi non ho resistito e mi sono lasciato andare ad un incontro privato con cioccolata che sotto varie forme ha reso decisamente dolce il mio pomeriggio.

Come tutte le cose buone la controindicazione di un pomeriggio di un giorno da golosi è quel conto che la bilancia e le analisi del sangue ti presentano ogni qualvolta ci si scorda che la moderazione è un altro ingrediente fondamentale per rendere dolce la nostra vita e meno tondo il girovita, ma non nego che mi piacerebbe scoprire un giorno o l'altro che magari si sia inventato un cioccolato a zero calorie che sappia veramente di cioccolato (in fondo con la Coca Cola ci sono riusciti), ma forse la soddisfazione di cedere alle avanches del cibo degli dei poi non sarebbe in fondo la stessa.

Alzi la mano chi non ha mai tolto il freno a mano di fronte ad un barattolo di Nutella o ad una barretta di cioccolato al latte, o magari chi ha saputo rinunciare al piacere adulto del cioccolato fondente. Le mie mani rimangono attaccate al busto, non perché l'ho confessato poche righe prima, ma perché credo che in fondo "il tabacco può uccidere mentre il cioccolato no" come dice uno che se ne intende (Fidel Castro), e mi tornano alla mente le giornate passate a preparare esami universitari dove si alternavano ai caffé le prelibatezze di qualche cioccolatino che si scioglieva in bocca e con esso si scioglieva la tensione dello studio.
Sarà che sono rimasto "fulminato" dal film Sogni d'oro di Nanni Moretti e da quella battuta che ad un  certo punto accende un dialogo balbettante: "Come? Lei non ha mai sentito parlare della Sacher Torte? E continuiamo così. Facciamoci del male!"

Io oggi ho evitato un post sdolcinato pur facendolo piuttosto zuccherino, ma non potevo continuare a "farmi del male", io il cioccolato me lo sono meritato, il cioccolato è un diritto!  Lo scrivo per sentirmi meno in colpa, lo scrivo per sentirmi in compagnia, lo scrivo perché ho voglia di farlo, proprio come la voglia che mi sono tolto qualche ora fa, lo scrivo perché "in fondo la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita".......

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